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LA MENOPAUSA: UNA NUOVA REALTÀ!

Prof. Gaspare CARTA

20 dicembre 2002

Il fatto di nascere con un corpo, quindi con una costituzione materiale, con una materia corporea già determinata non può essere irrilevante. Del resto la sessualità ci viene assegnata, il corpo viene immediatamente percepito come corpo maschile o femminile e la modalità con cui i genitori e la società ci ricevono è molto diversa a secondo del nostro sesso.
Potremmo senz'altro dire che, da un certo punto di vista, noi riceviamo un corpo già significato dalla società, dalla cultura della quale viviamo e poi, all'interno di queste coordinate, possiamo elaborare un corpo nostro.
L'identità corporea non è mai data una volta per tutte, come rivela l'ansia con cui ci guardiamo allo specchio, ci vediamo sempre diversi e interroghiamo specchi diversi, proprio per cercare di ricostruire una identità corporea che sempre ci sfugge.
Il nostro corpo è sessuato, ma deve sensualizzarsi. Ognuno di noi nasce con dei caratteri dati, con degli "attributi" maschili o femminili, ma la virilità e la femminilità attiene alla soggettività, è un modo di rispondere alle sollecitazioni della vita. Ma avanziamo per gradi.
Possiamo partire col dire che la menopausa è una esperienza della donna nell'età matura; la menopausa è una parola coniata nel 1872 da Karl Ernest von Baer
; la menopausa, senza arrivare alla posizione che nega l'aspetto fisico, ha anche una dimensione psichica che va studiata e analizzata.
Osserviamo il corpo per comprendere questo processo, descrivendo, brevemente, il funzionamento dell'apparato genitale. Il sistema endocrino consiste in una serie di piccole ghiandole, esse liberano potenti sostanze chimiche chiamate ormoni, che scorrono nel sangue e raggiungono tutti gli organi. Gli ormoni si comportano come messaggeri verso le cellule. Senza questi messaggi, gli organi interni, inclusi quelli che costituiscono il sistema riproduttivo, non sarebbero in grado di compiere la loro attività giornaliera.
Il sistema riproduttivo riceve messaggi principali da tre ghiandole endocrine:

l'ipotalamo,
la pituitaria e
le ovaie.
Sia l'ipotalamo, che è grande come una noce, sia al pituitaria, che è grande come un cece, si trovano nel cervello. Le ovaie sono collocate ai lati dell'utero, proprio al di sopra delle tube di Falloppio, che sono condotti di forma tubolare.
L'ipotalamo è la ghiandola principale e funziona come nesso di controllo tra il cervello e il sistema endocrino. Regola molte funzioni interne del corpo, dalla temperatura alla ritenzione idrica, ed è connessa ai bisogni primari quali la fame, la sete. Gioca anche un ruolo dominante nella riproduzione, dirigendo il ciclo mestruale mensile. L'ipotalamo risponde anche allo stress e al trauma e questo spiega perché alcune donne abbiano cicli irregolari o addirittura possano, in momenti di stress fisico o emotivo, smettere di avere le mestruazioni per un certo periodo.
La pituitaria fa da intermediario dell'ipotalamo, traducendo messaggi della ghiandola principale alle diverse ghiandole endocrine del corpo. Quando per esempio, l'ipotalamo segnala alla pituitaria di dare inizio al ciclo mestruale, la ghiandola-intermedia risponde rapidamente, inviando due dei suoi ormoni alle ovaie.
Le ovaie sono produttori principali degli ormoni sessuali femminili; gli ormoni più importanti sono l'estrogeno e il progesterone. Entrambi questi ormoni svolgono un ruolo importante nella vita fisica ed emotiva della donna.

La menopausa significa l'esaurimento degli ovuli non è un fenomeno che si verifica da un giorno all'altro; anzi comincia addirittura prima della nascita.
Nella donna le ovaie producono, stimolate da altri ormoni, estrogeni, nella prima fase del ciclo, e progesterone nella seconda, cioè dopo la maturazione dell'ovulo e la sua "caduta" nell'utero.
I primi hanno la funzione di far maturare l'ovulo, i secondi hanno il compito di favorire l'impianto dell'ovulo nell'endometrio (il tessuto spugnoso che riveste l'utero) nel caso di gravidanza.
Questi ormoni sostengono un benessere generale ed in particolare permettono una buona circolazione del sangue nelle arterie e nelle vene, pelle morbida e senza rughe, sonno regolare, la disintossicazione di tutto il corpo, ma soprattutto della zona pelvica quando si verifica la mestruazione, una buona lubrificazione vaginale e mantengono compatta la massa ossea.
Estrogeni e progesterone iniziano ad essere prodotti con le prime mestruazioni, diminuiscono verso i 35 anni, poi ancora dopo i 45 per arrivare a non essere più prodotti dalle ovaie intorno ai 50 anni.
Durante la pre-menopausa si possono verificare flussi abbondanti, o scarsissimi, l'ovulazione non avviene più tutti i mesi e le mestruazioni possono diradare.
Seri disturbi da menopausa sono stati riscontrati in donne adulte alle quali sono state asportate chirurgicamente le ovaie. Il corpo si trova improvvisamente privato di un elemento e la reazione patologica può essere giustificata.
Ma nelle donne sane la trasformazione è lenta, inizia a 35 anni per terminare, in media a 50; l'organismo ha modo di adattarsi alla nuova situazione ed in questo è stato aiutato dalle ghiandole surrenali, che si fanno carico di produrre ormoni che verranno trasformati, da tessuto adiposo, in estrogeni.
Nella compiutezza femminile, rappresentata dalla cessata ovulazione, alcuni disagi si presentano, ma il prendersi cura di sé, può aiutare a sostenere i passaggi, che il corpo nella sua fisiologicità, conquistata psichicamente, ci presenta. Essi hanno una connotazione che riguarda il reale psichico del corpo, la materia inconscia delle nostre pulsioni.
C'è oggi la possibilità di continuare per almeno dieci anni la mestruazione artificiale, prodotta dall'assunzione della così detta pillola, specifica per gli anni della menopausa, da assumere sotto controllo medico.
Vi sono anche donne che accettano la menopausa con rassegnazione nel sentiero della propria esistenza, altre preferiscono lasciare il proprio corpo alla sua naturalità al suo esprimersi. Se vi è una ipotesi positiva della relazione della donna rispetto alla menopausa ve ne sono alcune più complesse. Vorrei precisare però che la complessità non è imputabile alla menopausa in quanto tale, quanto invece al tipo di struttura propria del soggetto.
Infatti, verrebbe ora da chiedersi: che fantasia produce la donna nell'atto sessuale sganciato dalla generatività? Brevemente possiamo dire che l'esperienza delle mestruazioni, così pure quella della menopausa, hanno anche un riscontro nel sentiero della soggettività. Le mestruazioni sono il presupposto della fertilità, di una sessualità legata alla generatività. Nell'essere umano però, al contrario che negli animali, l'esplicazione dell'atto sessuale può essere sganciato dalla riproduzione, ma quando la donna è fertile la sua potenziale fecondità incombe su di lei. Per esplicare una sessualità senza fecondazione sono necessari accorgimenti denominate, pratiche anticoncezionali.
Quando spontaneamente, o artificialmente, viene rimossa la potenzialità della fecondazione, alla donna resta solo la propria sessualità senza generatività. La differenza tra menopausa e questa situazione e quella della donna che segue pratiche anticoncezionali consiste, a livello psichico, nella irreversibilità della situazione.
L'aspetto particolare dell'evento menopausa - a differenza del concepimento, che ferma il carattere contingente e accidentale di un incontro, tra i sessi -, è l'incontro per eccellenza con la femminilità.
La menopausa evento naturale nel ciclo femminile è spesso ancora oggi vissuto dalle donne con timore e come minaccia. La menopausa, come altri tabù, incontra quei fantasmi che ogni essere umano porta con sé rimossi. La menopausa pone la donna di fronte al senso della caducità per sfuggire alla quale può intraprendere, quello che J. Hilman chiama: Il mito dell'analisi (Adelphi, Milano 1979), nella pretesa, così, di vincere il tedio.

La menopausa è una esperienza della donna nell'età matura, una parola coniata nel 1872 da Karl Ernest von Baer, un evento psichico da studiare e da elaborare.

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