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SPIRITUALITÀ CONIUGALE

Prof.ssa Nadia VACCHIANO
Ing. Ciro MADDALONI

10 marzo 2003
La vita umana si evolve attraverso varie fasi: l'infanzia, l'adolescenza, la maturità e la vecchiaia. Non è possibile però, se non convenzionalmente, dare dei termini per ciascuna di esse: vi sono persone che maturano presto, persone che invecchiano presto, persone che restano perennemente bambini.
Questo perché l'uomo è costituito da un insieme di corpo e di spirito, e non sempre l'evoluzione dello spirito corrisponde a quella del corpo.
Sintomi di mancanza di maturità e, quindi, di autentica spiritualità sono:

  • tendenza alla frivolezza, la testa piena di cianfrusaglie da rigattiere, e sempre un rimpianto: magari ...
  • prendere tutto alla leggera: è esemplare la storiella del sempliciotto che, avvertito: "arriva il leone", rispose: "che importa, io sono cacciatore di farfalle";
  • dire con soddisfazione intima: "l'avevo previsto!" quando le cose vanno male, creare un'atmosfera di scontento, non impegnarsi in nulla;
  • in altre parole restare dei bambini.

Per i sapienti greci la completa formazione dell'uomo, la maturità, avveniva attraverso la conoscenza di se stesso. Anche noi possiamo dire che la ricerca della conoscenza di sé è il fine e la misura della maturità ed, al tempo stesso, la condizione di una vera spiritualità coniugale. L'uomo, persona dotata della capacità di intendere e volere, è capace di controllare quanto appartiene alla sfera delle affettività, superando gli impulsi dell'istinto, le emozioni, le gioie e i dolori; cercando in ogni situazione il lato positivo e quello negativo e studiando come applicare gli opportuni mezzi a sua disposizione per dominare e superare gli eventi.
La maturità si conquista giorno per giorno esercitando molte virtù umane: la fortezza, la pazienza, la comprensione degli altri, la prudenza, la giustizia, e soprattutto l'amore.
Nel matrimonio la maturità e la spiritualità coniugale assume caratteristiche particolari: l'unione sacramentale dell'uomo e della donna trasforma i due in un corpo solo ed in due anime indissolubilmente legate.
La conoscenza di sé diventa la conoscenza dell'altro, la conoscenza di tutte le trasformazioni del carattere che ciascuno induce nell'altro per effetto dell'amore e della buona volontà. Questo processo, che inizia con il fidanzamento, trova la sua piena attuazione nel matrimonio e dura per tutta la vita. Ad un certo momento della vita matrimoniale la grande scoperta: non vi sono più due persone mature ma una coppia matura.
Molte volte a dare un segnale forte di questa trasformazione sono i figli: quando chiedono prima ad uno e poi all'altro genitore lo stesso permesso, la stessa spiegazione, e dicono sorpresi: " ma questo lo ha già detto papà ! vi siete messi d'accordo...".
Sapere cosa pensa l'altro, cosa desidera l'altro, chinare insieme le spalle per tirare il medesimo carro, sapere che nell'altro c'è l'aiuto e il conforto nel dolore, l'entusiasmo per progettare insieme, per sognare un avvenire luminoso per il figlioletto nella culla, per gioire nei successi e per stringersi insieme quando le inevitabili difficoltà bussano alla porta.
È bene dire che la maggior parte delle gioie e delle preoccupazioni nel matrimonio vengono dai figli. Senza questa esperienza che trascende l'egoismo, non si acquista una vera maturità e tanto meno un'autentica spiritualita coniugale.
Le persone che non hanno temprato il proprio carattere con la profonda responsabilità che deriva dal mettere al mondo ed allevare un figlio, possono supplire in qualche modo a questa carenza solo con un grande dono di sé agli altri: è l'amore che porta alla maturità. Nel matrimonio cristiano l'amore si integra e ­completa con l'Amore, e la coppia trova al suo fianco un Altro/a, che rappresenta il più grande aiuto per crescere nella vita umana e Soprannaturale.

In breve e schematicamente:

LA MATURITÀ, CONDIZIONE FONDAMENTALE DI MATURITÀ È VEDERE CHIARO: cioè conoscere in modo obiettivo sé e gli altri.

OSTACOLI:

  • l'agitazione: la fretta in cui si vive nella vita moderna, che impedisce di riflettere, di rientrare in sé stessi
  • la mania dell'apparenza: (l'esteriorità) per cui la persona si nascon­de dietro al "personaggio"
  • i tossici della vita moderna (l'alcool, il fumo in eccesso, radio/Tv, i ritmi musicali che stordiscono tutte cose che impediscono la cal­ma, anche se danno euforia.

I - CONDIZIONI PER ACQUISTARE LA MATURITÀ:

  • REALISMO/OBIETTIVITÀ: In ogni cosa, in ogni situazione, persona c'è sempre una parte di bene oltre che di male...(il bicchiere mezzo pieno...)
  • PREVEDERE: vuol dire : PRE -VEDERE, cioè guardare in anticipo, in modo da evitare decisioni affrettate. Affrontare i problemi uno alla volta, con calma...
  • NON AVER FRETTA: non siamo delle macchine: Quindi: RIFLETTERE, mettere ordine nella nostra testa: usare anche l'esperienza degli altri,
  • LASCIARSI CONSIGLIARE: poi decidere noi
  • FARE OGNI TANTO UNA REVISIONE DI VITA ... come fa il pittore che mette a fuoco, da una certa distanza la sua pittura ... come fa il medico col paziente
  • MATURITÀ VUOL DIRE LIBERTÀ

Essere adulto vuol dire essere libero, saper scegliere liberamente, saper prendere decisioni.
Molti credono di essere liberi, e invece sono soltanto dei conformisti: credono di essere liberi, e intanto hanno molti legami nel cuore, nello spirito, le abitudini inveterate, i modi di fare difettosi ecc.

II - OSTACOLI ALLA LIBERTÀ

  • LA PUBBLICITÀ, che opera una pressione psicologica con gli slogans, le mode, le promesse
  • LE NOSTRE PAURE: che ci paralizzano. Avviene ad ogni eta' (infanzia, adolescenza, età adulta, vecchiaia. Le paure sono normali, ma l'adulto non si tira indietro, le supera.
  • CAPRICCI/DIFETTI/ISTINTI (VIZI). Se si cede ai capricci non si è grandi, se si da' spazio ai vizi (difetti ripetuti ...) non si è più liberi, c'è qualcun altro che ci domina dentro ... Non si è più padroni di sé...
  • LE SCHIAVITÙ DEL PECCATO non tanto come parentesi, ma come "abitudine", da cui è difficile distaccarsi (es. droga).

III - STILE DI VITA LIBERA

  • UNA SCALA DI VALORI da stabilire tra tutto cio' che è dentro e fuori di noi (fede, onestà, lavoro, divertimento, bellezza fisica, denaro ecc.
  • CAPACITÀ DI AUTODECISIONE: non si aspetta che siano gli altri a fare cio' che dobbiamo fare noi, anche nelle cose semplici di tutti i giorni (la casa, le spese, gli studi...
  • RENDERSI INDIPENDENTE senza cercare di scimmiottare gli altri o avere eccessive preoccupazioni di cio' che gli altri possano dire
  • IMPEGNARSI: nel lavoro, nella vita affettiva, nelle fede, nelle amicizie: Questo vuol dire che si devono superare gli automatismi, le abitudini, le tradizioni, le osservanze che restano alla periferia della persona, e non vanno alla radice delle sue scelte.

IV - MATURITÀ È RESPONSABILITÀ

Un adulto ce l'ha nel sangue il senso di responsabilità: Un adulto dice di sì a tutte le esigenze che la propria vita comporta e dice CI PENSO IO (I CARE).

V - NEMICI DELLA RESPONSABILITÀ

  • Lo scoraggiamento che fa dire: io non ci riesco, io non sono buono a nulla, non ce la faccio, questo è difficile...
  • La leggerezza: di chi si entusiasma di tutto, ma non conclude mai nulla, perché non costruisce con pazienza.
  • Il disfattismo: di chi pensa sempre in modo negativo per sé e per gli altri, di chi ha il complesso del fallimento, infatti un niente lo abbatte, lo butta giù...(sono proprio una frana, non c'è nulla da fare, sono sfortunato).
  • Infantilismo: vivere cioè con la nostalgia dell'infanzia felice (quando la mamma faceva tutto lei sarebbe troppo comodo ...

VI - AIUTI PER LA RESPONSABILITÀ

  • Coltivare il senso di responsabilità, infatti esso si sviluppa con l'esercizio. Niente di ciò che si possiede è perfetto (il carattere, la salute, le qualità dell'amore, le competenze professionali). Noi dobbiamo essere responsabili della sposa(o), della casa, dei figli, della felicità degli altri ecc. Essere adulti vuol dire accorgersi dell'inquietudine degli altri e perciò guardare più in là del proprio piccolo mondo.
  • L'adulto misura i propri limiti e le difficoltà del compito da affrontare, accetta le situazioni concrete, senza sognare situazioni diverse ...
  • Addossarsi un peso alla volta. La vita, infatti, viene a noi un giorni alla volta... un'ora alla volta. Perciò si deve lavorare con calma e perseveranza e fare un dovere alla volta, con un certo sforzo di interiorità.
  • Costruire con ottimismo. Infatti tutte le situazioni, anche difficili, hanno una via d'uscita. Pertanto si deve avere fiducia nella vita nonostante tutto. Il cristiano, inoltre, ha radici più profonde per il suo ottimismo, poiché si sente amato da Dio, spinto a riamarlo, investito da una missione verso i propri fratelli.

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